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In una società caratterizzata da incertezza e frammentazione il tema religioso viene spesso affrontato al di fuori da un contesto di relazione con Dio. Sulla base del lavoro della Cavalletti l'ipotesi che qui si sostiene è che la cura della dimensione spirituale nel bambino sia un importante fattore di protezione e che il lavoro educativo debba offrire ai bambini opportunità di tematizzare le grandi domande dell'esistenza. Per quanto riguarda la prima infanzia, il potenziale religioso del bambino è stato spesso confinato nella recita delle "preghierine". Sofia Cavalletti ha riconosciuto pienamente la dignità del bambino come persona in grado di trarre gioia dalla relazione con Dio e sulla base della sua profonda conoscenza del messaggio biblico ha accompagnato generazioni di bambini all'incontro con Gesù Buon Pastore. La Sua opera conosciuta e tradotta in molti paesi interpella anche l'adulto sul mistero del Regno di Dio.